In edilizia sta diventando sempre più radicata l’opinione che senza un contenimento non solo dei consumi energetici ma anche dell’impatto del costruito sull’ambiente non sia possibile frenare l’ormai inarrestabile processo di declino della terra.

Ristrutturare secondo criteri di minore impatto ambientale deve far parte dell’etica della progettazione. È necessario che tutti i soggetti coinvolti, dal committente al progettista e all’impresa, siano consapevoli che ogni ristrutturazione, più o meno grande, ha inevitabilmente una incidenza diretta sull’ambiente, nell’immediato come in tempi successivi.

La “casa a basso impatto ambientale” va oltre il contenimento dei consumi energetici ed interessa: – il consumo di suolo, – la vicinanza a mezzi di trasporto collettivi che rendano superfluo l’uso di mezzi privati inquinanti, – la realizzazione con materiali la cui produzione rispetta il protocollo di riciclaggio e basso inquinamento, – il contenimento dei consumi idrici, – l’uso di sostanze non tossiche, – il riuso di arredi e materiali già esistenti, selezionando quei materiali che nella produzione, nella posa, nella dismissione e nel possibile riciclo non danneggino né l’uomo né l’ambiente.

Ovviamente, le specifiche caratteristiche architettoniche di una casa a basso impatto ambientale variano con il variare delle diverse condizioni, tra le quali la latitudine, il volume costruito e la destinazione d’uso.

Questo volume vuol costituire una guida sintetica ma puntuale alla ristrutturazione a basso impatto ambientale di abitazioni, proponendo soluzioni progettuali, tecniche, materiali da utilizzare e 9 esempi progettuali svolti.